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Selezionato il progetto vincitore DNA 2024 - Fuck me blind di Matteo Sedda

Domenica 20 ottobre 2024, presso il Teatro 3 nell'ambito dei DANCING DAYS di Romaeuropa Festival, si è svolta la finale di DNAppunti coreografici 2024, con la quale la giuria ha selezionato l'appunto coreografico che riceverà il sostegno alla produzione: Fuck me blind di Matteo Sedda con Marco Labellarte.


Ringraziamo tutte le compagnie finaliste per la partecipazione e la cura: About YoY (Emma Zani, Roberto Doveri e Timoteo Carbone), Elia Pangaro , Francesca Santamaria, Gaetano Palermo e Michele Petrosino.


Un ringraziamento va anche alla giuria composta da:

Anouk Aspisi - Bolzano Danza

Olivier Dubois - Bolzano Danza

Daniele Del Pozzo - Gender Bender Festival

Mauro Meneghelli - Gender Bender Festival

Umberto Angelini - Triennale Milano Teatro

Bianca Ramponi - Triennale Milano Teatro

Daniela Giuliano - Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni

Michele Mele - Operaestate Festival / CSC Centro per la Scena Contemporanea del Comune di Bassano del Grappa 

Francesca Manica - Fondazione Romaeuropa

Paolo Brancalion - L’Arboreto - Teatro Dimora di Mondaino


Di seguito le motivazioni della scelta:

𝐿𝑎 𝑔𝑖𝑢𝑟𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝐷𝑁𝐴𝑝𝑝𝑢𝑛𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑟𝑒𝑜𝑔𝑟𝑎𝑓𝑖𝑐𝑖 2024 ℎ𝑎 𝑠𝑐𝑒𝑙𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑠𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑀𝑎𝑡𝑡𝑒𝑜 𝑆𝑒𝑑𝑑𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝐹𝑢𝑐𝑘 𝑚𝑒 𝑏𝑙𝑖𝑛𝑑. 𝑆𝑒𝑛𝑠𝑢𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀, 𝑔𝑖𝑜𝑖𝑎 𝑒 𝑓𝑎𝑡𝑖𝑐𝑎. 𝑈𝑛𝑜 𝑠𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑡𝑟𝑎𝑑𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑖𝑒𝑡𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑖𝑛 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑢𝑡𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑐𝑜𝑟𝑒𝑜𝑔𝑟𝑎𝑓𝑖𝑐𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑠𝑠𝑎, 𝑖𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖𝑛𝑢𝑎 𝑒𝑣𝑜𝑙𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒. 𝑈𝑛𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑎𝑠𝑐𝑖𝑢𝑡𝑡𝑎 𝑒 𝑚𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜. 𝑈𝑛 𝑠𝑢𝑜𝑛𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑚𝑢𝑜𝑣𝑒 𝑙'𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑒 𝑢𝑛𝑜 𝑠𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑜 𝑎𝑙𝑙'𝑢𝑛𝑖𝑠𝑜𝑛𝑜, 𝑐ℎ𝑒 𝑟𝑎𝑐𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑟𝑒𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑛𝑎𝑠𝑐𝑖𝑡𝑎 𝑒𝑑 𝑖𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑠𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑜.


DNAppunti coreografici è un progetto di sostegno per giovani coreografi italiani under 35, promosso e sostenuto in collaborazione tra Centro Nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni, Operaestate Festival/CSC Centro per la scena contemporanea del Comune di Bassano delGrappa, L’arboreto - Teatro Dimora | Centro di Residenza Emilia Romagna, Fondazione Romaeuropa, Gender Bender Festival di Bologna,  Triennale Milano Teatro.


foto di Cosimo Trimboli

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